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L’altra sera ho visto “The Invisible“.
Praticamente è la storia di sto tizio che muore… però non muore… cioè sto tizio c’è… ma non c’è… cioè tu lo vedi… ma gli altri no… Che infatti la gente gli va addosso come se niente fosse e non gli chiede neanche scusa… ma non perché son maleducati… è solo perché per loro non c’è!
Una cosa così capita anche a me quando vado al supermercato di sabato pomeriggio… Cioè io ci sono (credo… almeno col corpo… col pensiero un po’ meno…) dicevo…io ci sono però non ci sono… perché gli altri non mi vedono mica… infatti mi vengono addosso col carrello come se fossi trasparente… e non chiedono neanche scusa! Come se non esistessi proprio… E il dubbio m’è anche venuto, però fortunatamente l’ho sciolto subito… perché io ne sono certo che ci sono… perché le botte dei carrelli ad alta velocità sulle ossa non sono mica carezze e io me le sento tutte… TUTTE!
Comunque, secondo me, la gente al supermercato di sabato pomeriggio non è maleducata… è solo una questione di istinto di sopravvivenza.
Devi renderti conto che chiunque lì attorno a te è un potenziale nemico. Quella signora ben vestita in blu, per esempio, può essere quella che comprerà l’ultima confezione di panna al salmone che ti serve per il pranzo di domenica… o quel tizio con l’impermeabile forse sta per comprare l’ultimo chilo di gnocchetti sardi che ti eri promesso di preparare!
Cioè ditemi voi se queste non sono buone motivazioni per far scattare la guerriglia!!

No, vabè, a parte l’ironia, è interessante constatare il livello di stress che è possibile accumulare tra quegli scaffali.
Tanto che la gente preferisce assentarsi mentalmente e viaggiare fuori dal corpo e andare avanti per inerzia. Urtandosi a vicenda senza neanche salutarsi o ringraziare.
E intanto tu ti guardi attorno e ti trovi circondato da un esercito di zombie traballanti che ti fanno anche un po’ paura ma che incredibilmente non sono interessati alla tua di carne ma a quella in offerta a 7 euri al chilo al banco frigo.